LA CASETTA ROSSA ADERISCE ALLA VERTENZA CONTRO IL CIP6

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La neocostituita Associazione Diritto al Futuro promuoverà un’azione legale di massa contro i Cip6, i famigerati aiuti di stato all’incenerimento/gassificazione, detratti in realtà da anni dalle bollette Enel che sono illegali sul piano della normativa europea. L’Associazione ha l’appoggio dei Comitati in lotta contro l’incenerimento dei rifiuti in tutta Italia. Sul piano nazionale, ha l’appoggio della Rete Nazionale Rifiuti Zero (Toscana), e sul piano internazionale, quello della Fondazione californiana G.A.I.A. (Global Alliance for Incinerators’ Alternatives), che promuove la raccolta differenziata spinta, la fine dell’incenerimento e il riciclaggio totale in tutto il mondo.
L’Associazione Diritto al Futuro si è ufficialmente costituita a Roma l’8 novembre 2008. Ha al suo interno Un gruppo di persone attivamente impegnate sul tema dell’incenerimento dei Rifiuti, nel Movimento RIFIUTI ZERO e nella promozione dell’Alternativa RIFIUTI ZERO al 2020. Si avvale di un collegio di avvocati che ha preso a cuore la causa, della quale ha valutato nei dettagli ogni aspetto.
Il cittadino che accetta di sostenerci in questa vertenza, pertanto, non corre nessun rischio. Gli chiediamo soltanto di contribuire alla causa con il versamento di una quota di 10 euro- che sarebbe restituita insieme con le cifre recuperate nel caso molto probabile di un esito positivo della vertenza) – e di firmare di fronte a un avvocato una delega, il consenso al trattamento dei dati personali e il contratto che scarica all’Associazione Diritto al Futuro tutta la responsabilità civile del processo. Le azioni successive saranno gestite direttamente dall’Associazione. In pratica ogni utente di energia elettrica, in regola con i pagamenti verso il GSE (che ha sostituito l’Enel), sporge denuncia per riavere indietro i propri soldi. Per questo si dovrà presentare, munito anche della propria bolletta elettrica e della carta di identità, davanti a un nostro avvocato, il quale desumerà i dati contrattuali necessari per la vertenza.

Questa operazione non si può delegare, ma per il cittadino è l’unico “fastidio” di tutta l’operazione. Il resto verrà da sé, perché il percorso della vertenza sarà gestito in autonomia dall’associazione tramite il lavoro del consiglio direttivo, eletto democraticamente dall’assemblea dei soci, e da un collegio tecnico di avvocati di cui l’associazione si è già otata. Vista la novità di questa azione è difficile delineare un piano dettagliato di ciò che avverrà o prevedere a quale grado di giudizio si approderà, e soprattutto in quanto tempo questo potrà avvenire. Il percorso sarà deciso anche in base alle adesioni e quindi alla capienza economica di cui l’associazione potrà disporre, oltre che alle prime risposte da parte della magistratura. L’associazione non ha finalità di lucro, per cui ogni euro raccolto sarà utilizzato per la promozione della campagna. I finanziamenti arriveranno anche dalle somme che saranno ottenute a risarcimento nel caso di vittoria nelle cause. L’associazione tratterrà il 20% di quanto restituito per coprire i costi della vertenza. Il bilancio della campagna, così come tutto il materiale divulgativo e lo stato di avanzamento della vertenza, saranno resi pubblici sul sito: www.dirittoalfuturo.it nella sezione dedicata alla vertenza cip 6 Chiunque sia interessato a partecipare alla vertenza e/o collaborare attivamente per la raccolta delle deleghe tramite =anchetti, passaparola, o altro è il benvenuto. Per contattare l’associazione: email: vertenzacip6@dirittoalfuturo.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.