‘Nel tempo e con una certa regolarità qualcuno mi ha chiesto: ‘ma cos’é Casetta Rossa? Siete un Centro Sociale? Siete un ristorante? Siete una associazione culturale?’

E ogni volta ho faticato a rispondere. Mi aveva aiutato Wu Ming quando era stato coniato il termine di oggetti letterari non identificati per definire un genere letterario in voga a quel tempo. E allora rispondevo che la Casetta Rossa era un oggetto socio – politico – culturale non identificato. Ma non funziona. Casetta Rossa è un bene comune, una sperimentazione permanente di autogoverno e di impresa sociale, un cantiere di politica e welfare dal basso. E’ un sacco di cose insieme e fino a quando non saprò rispondere a quella domanda vorrà dire che Casetta Rossa vive buona salute.

Ecco Casetta Rossa certamente è…

Mangiare cibo di qualità a chilometri zero sapendo di pagare un prezzo giusto garantendo allo stesso tempo un reddito degno e non sfruttamento a chi lavora, sapere che gli utili saranno tutti investiti in cultura gratis, manutenzione del verde e iniziative per cambiare in meglio il territorio e il mondo in cui viviamo.

Un forno popolare a disposizione di tutti per cuocere pane e altro e imparare l’antica arte della panificazione naturale.

Il gruppo avventurosamente/A.P.E. Roma con cui immaginare escursioni per tutt@. In bici per conoscere storia e luoghi della metropoli e a piedi per i parchi e le montagne del territorio intorno a Roma. Un gruppo non competitivo ma all’insegna della condivisione, della socialità e della curiosità di conoscere insieme, nessuno escluso.

Il Gruppo di Acquisto Solidale dove decidere in autonomia cosa mangiare, dove incontrare dal vivo i produttori del nostro territorio favorendo il mangiar sano a prezzi umani e allo stesso tempo incentivando lo sviluppo locale e sostenibile.

Il gruppo di lettura con cui convivere la passione per i libri e allo stesso tempo immaginare la lettura anche come un’azione collettiva che possa produrre riflessione, piacere e voglia di approfondire.

Il gruppo Casetta Verde dove immaginare concretamente un mondo sostenibile dove ogni oggetto può essere una risorsa, riusato e riciclato. Dalle panchine agli arredi del parco. Per fare un bancone del bar o un gioco per bambini, una piccola libreria o una bacheca informativa del parco. Autogestione, manutenzione del Parco Cavallo Pazzo. Potatura degli alberi, manutenzione del verde e dei giochi, riqualificazione delle panchine e delle attrezzature pubbliche.

Presentazione di libri, iniziative per bambini, partecipazione alle reti cittadine di movimento. E tanto, tanto altro.

Infine, è la pratica concreta di autogoverno di un bene comune e di tutt@.’

Luciano, Casetta Rossa Spazio Pubblico per l’Autogoverno